Biden, prove di leadership Usa in Medio Oriente e nel Pacifico

Biden, prove di leadership Usa in Medio Oriente e nel Pacifico

Biden, prove di leadership Usa in Medio Oriente e nel Pacifico


AGI – Joe Biden dopo la tregua accelera. Il cessate il fuoco tra Hamas e Israele ha aperto una finestra di opportunità per la Casa Bianca sulla politica estera. Non c’è la Cina, non c’è la Russia, c’è un ritorno degli Stati Uniti sulla scena del Medio Oriente, prima di tutto. Dopo un inizio incerto per l’amministrazione americana è il momento di provare a curvare lo spazio del negoziato di pace tra Gaza e Israele.

“Prego che la tregua regga”, dice Biden durante la conferenza stampa congiunta con il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in. Il suo raggio d’azione spazia tra il Mediterraneo orientale (ritrovato nella scacchiera americana) e l’area del Pacifico. Al fianco di Moon, Biden appare tonico, ha incassato il cessate il fuoco e cavalca l’onda. Puntella la posizione del partito che, senza se e senza ma, sta dalla parte di Israele (i democratici “sostengono Israele, punto!”). Ma precisando che ci deve essere l’impegno di Benjamin Netanyahu a mantenere la stabilità: “Credo nelle parole del premier israeliano”.

L’interlocutore di Blinken

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Abu Mazen (Afp) 

La Casa Bianca ha sottolineato ripetutamente che l’interlocutore non è Hamas, considerato un’organizzazione terroristica, ma l’Anp, guidata da Abu Mazen. Si tratta di una posizione politica chiara, a garanzia di tutti i palestinesi e non di una fazione. Posizione testimoniata nei fatti dalla telefonata tra il segretario di Stato Tony Blinken e Abu Mazen. Il tentativo della Casa Bianca è quello di riportare sui binari istituzionali l’azione diplomatica: c’è l’Onu con le sue risoluzioni, c’è il prezioso mediatore che si chiama Egitto, ci sono tutti i palestinesi e “c’è l’impegno a ricostruire Gaza”.

La scacchiera asiatica

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Le aree contese nel mar cinese meridionale 

Poi c’è il Pacifico, l’Oriente, il “difficile” dossier nucleare della Corea del Nord, la Cina di Xi Jinping, gli interessi vitali di Seul, le minacce di Kim Jong-un, i giochi di guerra nello Stretto di Taiwan, l’attenzione di un alleato importante, silente, ma immanente come il Giappone. Moon è il secondo leader ricevuto alla Casa Bianca da Biden dopo il premier giapponese Yoshihide Suga. Qui si incrocia la strategia militare con la geopolitica del vaccino: “550 mila militari sudcoreani saranno vaccinati dagli Stati Uniti”. La notizia arriva il giorno in cui il presidente cinese Xi Jinping dichiara che “politicizzare il vaccino è sbagliato”.

Siamo di fronte alla costruzione del nuovo ordine del post-coronavirus e, come ricorda Henry Kissinger, con la Cina bisogna trovare un nuovo approccio. L’America di Biden lo sta cercando. 



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